
Superficie di Diego De Silva è un gioco di parole, un puzzle di modi dire, di luoghi comuni, di citazioni, di pezzi che si richiamano l’un l’altro anche a distanza di pagine. L’autore si diverte, gioca con l’intelligenza del lettore, incastrando e accostando frasi fulminee con l’obiettivo di spiazzare, straniare, generare risate improvvise che, anche se non sempre, arrivano. Il ritmo non è immediato, ci vuole qualche pagina per sincronizzarsi con l’andatura dello scrittore, per imparare a fare la staffetta tra i rimandi, le frasi lasciate a metà e i cortocircuiti generati dalla sovrapposizione di ossimori ed espressioni senza contesto. De Silva ci sfida a entrare in sintonia con il suo esercizio di penna, ci strizza l’occhio con furbizia, richiedendo la nostra costante attenzione e partecipazione. Si tratta senza dubbio di una lettura piacevole, di una scrittura sagace che spesso genera ilarità e sorrisi.